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al testo di Adielle
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Come la riflessione dello specchio è di avere requisiti reconditi per la domesticazione delle immagini così io ti guardo coi miei occhi sempre uguali diventare ogni volta un nuovo motivo di vanto tra epigoni industriali di cobalto e di vanadio oh mia lama, dottrina di un sogno di vene tagliate. Il sangue ormai è valuta intercambiabile una dodicesima parte siede a tavola lungamente attenzionata da operatori dell'igene mentale. Ma dove mi trattengo è sulla punta della lingua dove in vero, si trasfondono i versi, clorofilla delle mie battige. La lungaggine con la quale interloquisco è il solo refuso che oso permettermi, di traverso ai miei stati di coscienza. Permanente è invece una certa propensione al fallimento. Proverei senza indugi una fuga frenetica se non mi prendesse frenesia di restare fermo. L'attesa è la mia risorsa endemica.
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